UFOROBLOG
UFO ROBLOG nasce nel 2008, per il 30° anniversario dell'arrivo in Italia del cartone animato giapponese Goldrake.
Selezionato nel 2010 da una commissione istituita dal Metropolitan Museum di New York, mi ha dato la possibilità di partecipare, con quattro lavori, come unico artista italiano emergente, all’asta organizzata dal SAGE NYC, associazione a tutela delle minoranze, presso il Gotham Hall di New York, a fianco dei nomi più celebri della fotografia mondiale, Herb Ritts, Douglas Kirkland, Sam Shaw, Mario Testino e Bruce Weber.
Benché non sia mai stato particolarmente appassionato di Anime e Manga, quando in Italia comparvero i primi cartoni nipponici, rimasi affascinato
come molti dalla grafica, dalle azioni e dalle avventure che mi portavano in un mondo immaginario, del tutto diverso da quelli ai quali ero abituato attraverso i cartoons italiani e d'importazione statunitense.
Quando nel 2008 pensai per la prima volta a UFOROBLOG, dunque, la mia esigenza principale era quella di recuperare la fascinazione infantile e ricollocarla in un universo adulto. Per questo ho utilizzato Action Figures dei più noti personaggi dei cartoons giapponesi e li ho collocati in spazi reali, senza finzioni, senza fotomontaggi, ma utilizzando soltanto la luce e la prospettiva.
In questo modo, i miei robot prendono vita, agiscono nel mondo reale, sono parte dello stesso mondo "reale" che avevo imparato ad amare da bambino.
Ma non basta, l'immagine del robot così ripensata diventa oggetto d'arredo, entra nella case e si fa parte di una concezione di spazio interno in cui il colore si armonizza col circostante e rende asemantica la figura stessa del robot, ormai oggetto di culto a cui ciascuno può dare valenze differenti.
STATE TRANQUILLI (Ufo Roblog)
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UFO ROBLOG (UFO ROBLOG 2)
Dato il successo della prima mostra, l’autore decide di riprendere il progetto iniziale e lo arricchisce di nuovi personaggi, mettendo in scena Kyashan, Hurricane Polymar, Jeeg Robot, Gundam e il Grande Mazinger. In questa esposizione troviamo Kyashan e Hurricane Polymar. Nel manifesto che li propone insieme sono rappresentati attraverso dettagli significativi della loro identità evidenziati da giochi di contrasto tra luce e ombra. Kyashan il ragazzo androide, nel manifesto a lui dedicato esce dal buio ad incontrare il chiarore catturato dal bianco della sua divisa. L’autore sfruttando la posa del personaggio e utilizzando la luce raffigura in un solo scatto il senso di questo anime giapponese creato da Tastuo Yoshida: Kyashan vuole combattere gli androidi ribelli creati dal padre scienziato mentre cercano di soggiogare gli umani, per questo sacrifica la sua umanità facendosi trasformare a sua volta in super androide. |
TRICHROME (UFOROBLOG 3)
Nel 2014 a 30 anni dalla fine dei Micronauti nasce come spin off il progetto Trichrome. Tre colori: il bianco, il rosso e il nero sono quelli che caratterizzano nuovi personaggi dell’Uforoblog III. Questa volta non si tratta di anime ma di action figure, veri e propri giocattoli usciti in commercio tra la fine del 1978 e il 1984. I soggetti prendevano ispirazione dagli anime e manga giapponesi, in particolare l’autore ha catturato i più famosi Baron Karza e Force Commander della serie Micronauti. Nell’estetica ricordano Jeeg Robot d’acciaio ed effettivamente sono molto simili, inoltre le parti del corpo di questi giocattoli erano smontabili e collegati tra loro attraverso calamite. Negli scatti i due protagonisti prendono vita attraverso la luce e il movimento, nel primo Baron Karza sembra emergere da un’ombra totalizzante, nel secondo Force Commander si alza sulle zampe del cavallo Oberon.
ZEON (UFO ROBLOG 4)
Nel 2018 a dieci anni di distanza dal primo progetto torna Uforoblog raccogliendo le opere delle serie precedenti e mettendo in mostra scatti di notevoli dimensioni dedicati a nuovi protagonisti. Il tempo trascorso nel frattempo si dichiara attraverso la scelta dei personaggi e della rappresentazione still life. L’eroe di questa serie è Gundam disegnato Yoshiyuki Tomino, arrivato in Italia nel 1979. Più realistico dei robot disegnati da altri studi, Gundam porta una novità: un maggior grado di complessità nella lotta tra il bene e il male e la vulnerabilità dell’eroe. A trovarsi in contrasto non sono più mondi alieni ma la Federazione Terrestre con il Principato di Zeon delle colonie indipendenti. Cinque opere sono incentrate sui coloni, gli Zaku rappresentati su scenari di guerra e distruzione, una sola su Gundam che rivolge la sua attenzione ad un’alba o forse un tramonto, in cui ciascuno può trovare il proprio interrogativo. |